mercoledì 27 maggio 2009

MORANDO inaugura ad Albissola l'installazione di una sua opera

Domenica 31 maggio 2009 alle ore 19,00 sulla passeggiata degli artisti di fronte ai Bagni Sant'Antonio inaugurazione dell'opera di Walter Morando " ALBISSOLA ANCORATA NELL'ARTE ".
Interverranno Milena Milani, l'artista Walter Morando, il Sindaco Stefano Parodi e l'aAssessore Fabio Lenzi.
Seguirà alle 19,30 una bicchierata per Morando nel salone dei Bagni Sant'Antonio.
Walter Morando è nato a Savona nel 1938, vive e lavora a Savona e Albisola (Savona).
Nel 1984 ha sceneggiato per la RAI TV 3 un programma sul porto di Savona, dal titolo "Come siamo", regia di Mimmo Lombezzi.
Nel gennaio 1995 la rivista “Resine”, Genova, ha pubblicato nel n. 60 un testo di Domenico Astengo, "Le rughe del Porto", dedicato a Walter Morando.
Nel 1998 Walter Morando ha illustrato il volume di poesia di Camilla Costa, "Vento Onde Mare", collana Sedici per Sedici, diretta da Milena Milani, Centro Internazionale della Grafica di Venezia.
Nello stesso anno per le stesse edizioni Marcello Venturoli ha pubblicato il saggio monografico “Gli oggetti del mare” di Walter Morando.

Abitazione e studio:
Via Santa Lucia 1/11 - 17100 Savona -
Tel. 019 8335491 - Cell. 0347 2726524 - Fax 019 851612

lunedì 25 maggio 2009

LUIGI CANEPA inaugura il Monumento ai Maestri del Lavoro a Savona

Monumento ai Maestri del Lavoro a Savona
Terminate le lunghe ed estenuanti trafile burocratiche, da parte del Console Provinciale dell’Associazione nazionale Maestri del Lavoro; all’interno dell’aiuola di fronte al Palazzo della Camera di Commercio a Savona, in prossimità del Porto, gli operai hanno proceduto allo scavo ed alla costruzione del “plinto” su cui poggerà il basamento che dovrà sostenere la scultura in marmo bianco di Carrara che lo scultore LUIGI CANEPA ha realizzato a commemorare i Maestri del Lavoro.
È un uomo che parla poco, Luigi Francesco Canepa, e un artista che lavora molto, e fatica molto, alle prese con pesanti blocchi di pietra.
A visitare il suo studio si trova di tutto, dalla ceramica al bronzo, dall’olio su tela al marmo, materiali difficili come l’ardesia e moderni come i compositi in resina e fibra, tutti trattati con identica competenza e felicità di risultati.
Per capirlo davvero, Luigi Francesco Canepa bisogna guardarlo lavorare, bisogna guardare le sue mani indurite dal maneggio degli scalpelli, disseccate dalla polvere di marmo, eppure sensibili come quelle d’un violinista. Quelle mani sono capaci d’incidere con decisione, in pochi colpi vigorosi, un volume geometrico, secco ed essenziale, e poi proseguire con tocco leggero e vibrante, al limite dell’acrobazia formale, in un labirinto di forme organiche e vitali.
Vien voglia di toccarli, certi marmi lavorati come merletti, dall’aspetto così morbido da ingannare i nostri sensi. Ci s’aspetta di sentirli pulsare come carne viva sotto le dita. Ci s’aspetta di trovare solo diafani veli traslucidi, tanto fragili da disfarsi nell’aria, pura luce e pura ombra.
Eppure sono lì, concreti, pietra dura e indiscutibile.
La definitiva sistemazione dell’opera e poi naturalmente la cerimonia d’inaugurazione è per Sabato 30 maggio alle ore 10 presso l’aiuola di Palazzo Doria sede della Camera di commercio di Savona.

http://www.luigicanepa.com/

giovedì 14 maggio 2009

GIACOMO PAOLO ROSSI AL MUSEO CIVICO D’ARTE CONTEMPORANEA DI ALBISSOLA


La mostra personale di Giacomo Paolo Rossi “futurossi2009” aprirà i battenti il prossimo 28 maggio al Museo Civico d’Arte Contemporanea di Albissola Marina alla presenza di autorità istituzionali.
Interverrà anche l’Assessore alla Cultura Fabio Lenzi per illustrare i temi “Territorio, arte e futuro” in relazione alla produzione artistica dell’autore.
Dalla terra ligure si eleva, infatti, un profumo di suggestioni surreali e fragranze cromatiche osservando i dipinti di Giacomo Paolo Rossi, che fa dell’avanguardia la sua musa ispiratrice. Ceramica, terracotta e pittura ad olio sono solo alcuni dei campi creativi in cui si cimenta l’artista che mostra una particolare perizia esecutiva nella propria indagine formale.
Rossi ci trasporta in un viaggio nell’inconscio che si nutre di una pregnante gestualità unita all’impeto e alla passione per l’arte visiva.
Memorie impresse nella psiche rappresentano le tappe costanti di questo itinerario irrazionale, concepito non soltanto nella sintesi segnica ma anche nella fluidità del colore.
Il cromatismo è sferzante e incisivo laddove Rossi intende comunicare un messaggio accorato di riflessione sociale e urgenza introspettiva, uno sviluppo interiore che è suggerito dalla frenesia pittorica con la quale descrive “Il molo”, l’opera-cerniera della sua produzione artistica, in cui si sofferma tra passato e presente, peraltro efficace ponte di comunicazione tra memoria e presagio, tra ansia e attesa, tra la notte dell’uomo e il dì arcano.
Museo Civico Arte Contemporanea:
Via dell’Oratorio – Albissola Marina (Sv)
Dal 28 maggio al 7 giugno 2009
Feriale ore 16,00 – 19,00
festivi ore 10,00 – 12,30 / 16,00 – 19,30

martedì 12 maggio 2009

TRIBALEGLOBALE presenta "TURCATA" mostra personale di ALDO MONDINO


Savona località mercato civico, primo piano,corso Mazzini
Dal 30/04/2009 Al 30/06/2009
"Turcata", mostra personale di Aldo Mondino.
A cura di Paola Bertolazzi.
ALDO MONDINO nasce a Torino nel 1938.
Le prime personali risalgono all'inizio degli anni Sessanta a Parigi.
Il suo lavoro, nato nell'ambito di una ricerca legata alla sperimentazione concettuale europea, riscopre ben presto un rapporto con la pittura del tutto personale.
Ha esposto in importanti gallerie e musei in Italia e all'estero; nel 1993 gli viene dedicata una sala personale in occasione della quarantacinquesima edizione della Biennale di Venezia.
Era un artista poliedrico Aldo Mondino, un artista che non ha mai avuto paura di andare controcorrente, anzi lo faceva per scelta.
La sua vena creativa, supportata da una vasta cultura, lo portava a sperimentare continuamente, a reinventare le correnti che lo avevano ispirato, a ironizzare sugli artisti da cui aveva voluto distinguersi, a provocare per sentirsi libero.
È morto il 10 marzo del 2005 in quella Torino in cui era nato 67 anni prima.
Mondino era uno degli artisti italiani più eclettici e apprezzati all'estero.
È stato uno dei protagonisti del palcoscenico culturale ed artistico emerso nel capoluogo piemontese negli anni Sessanta.
Su di lui è stato scritto molto a proposito del suo internazionalismo culturale, della sua insaziabile curiosità, sulla ricerca continua della propria interiorità nelle opere da lui ideate.
Ancora di più si è detto e discusso sugli strumenti formali di cui si serviva per esprimere il suo genio creativo; innumerevoli, eppure sempre legati, in qualche modo, alla realtà quotidiana che ciascuno può sperimentare.
Nelle sue creazioni si scoprono continuamente rapporti sottili, significati velati che una fantasia inesauribile ha predisposto come tasselli di piani che si mostrano allo spettatore nella loro piena organicità.
L'Archivio Aldo Mondino è stato costituito nel gennaio 2006.
Ha sede a Milano in Via Giannone, 6 e svolge attività di ricerca sulla vita e le opere dell'artista torinese, al fine di tutelare e promuovere gli esiti della sua intensa attività artistica.
A tal fine l'Archivio Aldo Mondino raccoglie ogni informazione relativa al suo operato ai fini dell'organizzazione del catalogo ragionato.
L'Archivio Aldo Mondino si propone di documentare in modo esaustivo la produzione dell'Artista; il suo intento infatti è di acquisire tutti i dati informativi e i materiali documentari relativi alle opere dell'Autore e alla biografia.
Organizzatore : progetto TribaleGlobale
Orario : ven-dom 10 -12 e 16,30 - 19
Prenotazione non richiesta
Pagamento non richiesto
Segreteria : Giuliano Arnaldi
tel 329.9611927

domenica 10 maggio 2009

L'ELEGIA DEL QUOTIDIANO DI GIORGIO LAVERI ALLA VALENTE ARTE DI FINALE LIGURE


Irrisorie, eclettiche, curiose: tutti aggettivi che ben si adattano alle opere in ceramica di Giorgio Laveri, artista per il quale arte e vita rappresentano un unico impasto fatto di ogni possibile ingrediente.
Col doppio registro dell’incanto e dell’invettiva, tra apologia e derisione, Laveri gioca e profana tutte le mitologie culturali, utilizzando la ceramica, mezzo espressivo prediletto, per trasformare in arte la sua concezione del mondo e delle cose.
Come potrebbe non esserlo, considerato che l’artista è nato a Savona e cresciuto respirando le vicende che hanno caratterizzato l’ultimo mezzo secolo d’arte nella vicina Albisola e studiando, per autentica passione, la storia della ceramica ligure dal Quattrocento ai giorni nostri.
Tali premesse fanno apparire quasi ovvio come per Laveri il manipolare l’argilla sia stata una sorta di predestinazione, ma l’elemento di eccellenza è costituito dal fatto che, a differenza di tanti autori suoi conterranei ed amici che si sono cullati pigramente tra gli allori di un passato ingombrante, il nostro si è adoperato con umiltà perché la ceramica potesse ritornare a pieno titolo tra i materiali nobili dell’arte contemporanea.
Giorgio Laveri non si sottrae alle regole, ai tempi e alle consuetudini del “fare ceramica”, semmai diventa promotore internazionale di un clima – quello della fornace – e di attitudini – quelle dei ceramisti – che in più di un’occasione hanno poi fatto avvicinare altri artisti all’impiego della terracotta, hanno sovente smontato i pregiudizi dei mercanti e di molti critici e, soprattutto, hanno incuriosito ed affascinato i collezionisti d’arte. Nonostante le radici ben consolidate in un territorio ceramico per eccellenza, la curiosità, la continua voglia di saggiare e di confrontarsi con esperienze altre, hanno spinto Laveri ad una sorta di nomadismo produttivo che lo ha portato a concepire le sue creazioni fidando sulla collaborazione di artigiani esperti e generosi come Ernesto Canepa e Annamaria Pacetti dello Studio Ernan Design in Albisola Superiore, di Sandro Da Boit del laboratorio Ceranima in Sesto Fiorentino e di Andrea Comacchio in quel di Marostica, senza poi perdere l’occasione per fare esperienze singolari e costruttive come è capitato qualche anno fa in Costa Azzurra e in Cina.
Da qualche tempo Giorgio Laveri ferma la sua attenzione su oggetti comuni e commerciali appartenenti alla realtà urbana che lo circonda e, attraverso un’operazione di riproduzione ingrandita e impreziosita dal fascino degli smalti ceramici a gran fuoco, fornisce loro una nuova dignità. Oggetti defunzionalizzati, gonfiati, assemblati, reinterpretati che permettono all’artista di attraversare la barriera del quotidiano e – per contrappasso rispetto a quanto scrive Blanchot “Malgrado il massimo sviluppo dei mezzi di comunicazione, il quotidiano sfugge…” - di inneggiare a ciò che è talmente conosciuto da passare inosservato. In tal senso la provocazione significante degli oggetti ingigantiti, che sembra, in prima analisi, derivare da riferimenti al dadaismo duchampiano piuttosto che all’extraterritorialità scultorea di Claes Oldenburg o alle diverse declinazioni dei nouveaux realistes, per Giorgio Laveri diventa il tentativo di congiungere due opposti: da un lato porre la lente di ingrandimento sul quotidiano nella sua più comune e scontata accezione, dall’altro renderlo non convenzionale, porlo al centro dell’attenzione, restituirlo protagonista di una trasfigurazione artistica. Ogni oggetto preso in considerazione diventa per Laveri uno strumento di comunicazione e più precisamente di comunicazione sensuale: il soggetto, più che qualcosa di importante in sé, è un mezzo per coinvolgere e avvicinare chi guarda. E’ il desiderio di toccare e di essere toccato che interessa all’artista ligure, il quale enfatizza la presenza degli oggetti di consumo banale per renderli eccezionali attraverso l’uso di una materia estremamente sensoriale qual è la ceramica. Glamour, seduzione, tattilità sono tutti elementi che ben si sposano alle opere ceramiche di Laveri che non perde occasione per irridere e provocare lo spettatore. Ecco allora che i rossetti sproporzionati della serie Truka, le penne stilografiche giganti Stylò, i birilli Strike, le caffettiere Moka, il cavatappi Borracho, la grande Tuba, diventano gli archetipi di questa sua nuova dimensione dove gioco, stupore e sarcasmo sono gli ingredienti per metabolizzare la realtà.
Riccardo Zelatore
sede espositiva
Valente artecontemporanea
Via Barrili, 12
17024 Finale Ligure (SV)
mail valentema@tin.itdal 05/04/2009 al 30/05/2009

dal 05/04/2009 al 30/05/2009
orari 09:30-13:00/15:30-19:00 tutti i giorni festivi inclusi.
Ingresso libero

info Riccardo Zelatore
mail zelatore@nuovamacut.it

lunedì 4 maggio 2009

Furto al Festival della Maiolica di ALBISSOLA rubata "DOROTEA" di GIAN GENTA

Vanno letteralmente a ruba le opere che gli artisti albisolesi e savonesi hanno messo a disposizione per il Festival internazionale della maiolica.
Se nel 2007 destò scalpore il furto di un quadro di Aurelio Caminati durante l'asta a favore di Emergency in Villa Faraggiana, stavolta a scomparire è stata "Dorotea", una ceramica realizzata da Gian Genta nel 2007 nello studio del ceramista Paolo Anselmo, che era esposta nel gazebo sulla Passeggiata degli Artisti di levante.

PERSONALE di LUCIANA BERTORELLI alla ARTIFEX di TORINO

Sabato 9 Maggio 2009 Artifex è lieta di presentare
"non solo rosso"
Mostra personale di Luciana Bertorelli.
L'artista sarà presente durante l'evento che avrà luogo presso
Artifex Stile & Design – Via Nizza, 32 – Torino
con orario 15,30 – 19,30
PENSIERO
Nel mio fare arte ho sempre inconsciamente seguito questo pensiero :
all’esterno la forma
all’interno il pensiero
nel profondo l’anima
Io penso che il tempo dell’arte come provocazione sia finito.
Oggi si preferisce giocare con il pubblico.
Io preferisco lasciare nel loro cuore un’impronta, un’emozione.
Dentro e Fuori
Il tempo dell’Amore
La Natura che ci consola
Il Guscio della Memoria.
Questi sono i temi che scavo dentro di me... e fuori di me prendono forma nei disegni, nella pittura, nelle ceramiche.
Disegni su carta con tecniche miste sperimentate per gioco, pitture materiche e dense di pigmenti, lastre ceramiche, sculture e piatti, anche di grandi dimensioni, lacerati da tagli che riprendono le linee interne di un’armonia continuamente ricercata, e ricreata, in me stessa.
Luciana Bertorelli
Con l'occasione Artifex sarà lieta di offrire un rinfresco anche in occasione dei festeggiamenti per il primo anno di attività.
Artifex - Stile & Design
Via Nizza, 32
10125 Torino
Telefono 011.536.15.27 - Fax 011.536.16.57
www.artifextorino.com - info@artifextorino.com

www.lucianabertorelli.com
lucianabertorelli@gmail.com
SPAZIOGAIA – Laboratorio d'Arte in Savona
Via Collodi, 54
Cell. 347.704.66.60