venerdì 14 novembre 2014

Donne in Jazz Personale di Gian Genta in Albisola


Gian Genta
Donne in Jazz
a cura di Giorgia Cassini
6 dicembre 2014 – 6 gennaio 2015
Spazio espositivo “Vinceremo”  Piazzale F.T.Marinetti Albisola Capo


ALBISOLA CAPO  – Si aprirà il prossimo 6 dicembre la personale d’arte contemporanea “Donne in Jazz” del maestro ceramista savonese Gian Genta presso lo spazio espositivo “Vinceremo” nella piazza ex stazione fronte mare sede IAT di Albisola Capo.
Un evento culturale di alto livello curato dal celebre critico d’arte Giorgia Cassini e che vede il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura e del turismo del Comune di Albisola Superiore, del Comune di Albissola Marina e dell’Associazione Aiolfi.
“Donne in Jazz” è la preziosa esposizione della gestualità spontanea ed immediata di Gian Genta.
Ogni sua opera contiene le tonalità del jazz e delle musiche che gli ruotano attorno.
Ogni sua opera offre qualcosa che ha a che fare con un'idea nuova di ritmo e di  forma, che si traduce da subito come elemento percettivo dominante,  in cui colori delle sue tele ed il garbo delle sue sculture avvolgono i sensi dello spettatore, riconducendolo  alla differenza tra vedere , guardare e sentire.
Caratteristica del suo modellato è la centralità della figura femminile in accostamento ad un nuovo espressionismo, mentre nella cromia risaltano le sfumature di soli tre colori: il giallo, il rosso ed il verde, esplosi e non esplosi,  nel piacere della luce del sole e della vita, velatamente incerti, abnormi ed inorganici, metafora degli aspetti mistici, delle paure e degli enigmi dell’essere.
Nelle sue opere pertanto si evince la non decorazione ma l’incontrollabilità degli effetti che ossidi e smalti nelle differenti cotture producono attraverso l’iperbole del processo creativo del fuoco.

«Nella serie “Donne in Jazz” – commenta la dott.ssa Giorgia Cassini – la musica è ovunque ad avvolgere la felice e chiara incidenza dell’occasione.
Gian Genta trasmette con sensibilità ed immediatezza lo spirito dei soggetti, resi con tratti decisi  in perfetta sincronia di movimento e di colore, dove realtà e irrealtà si fondono in accordi cromatici di euritmica intuitività. In “Woman in cool jazz”, in “Woman in latin jazz”, in “Woman in free jazz”, libera i tratti somatici dal carattere materialistico e dà maggior peso alla musicalità del colore ed all’armonia atmosferica che non al disegno.
È interessante scorgere come sia nella pittura sia nella ceramica di Gian Genta vi sia un continuo progresso nell’evoluzione di forma e di significato che le figure femminili rappresentano. Un progresso che rimarca dell’artista quello che lo caratterizza senza possibilità di equivoci: un’impronta originale e fortemente espressiva. Di  fatto il  suo spirito creativo e le sue qualità  di forte colorista lo hanno portato a quella maturità artistica che il pubblico ammira e la critica stima».


GIAN GENTA – Cenni biografici

Gian Genta nasce a Savona, riconosciuto il merito di essere uno dei più interessanti scultori ceramisti nel panorama internazionale, oggi la sua attività lo vede impegnato quasi esclusivamente nella ceramica. Nel 2007 riceve il Premio della critica in ambito nazionale ed il Silver Award 2007 dalla galleria Art Majeur di Parigi. Nel 2011 è  selezionato ben due volte al Padiglione Italia della Biennale di Venezia. Nel 2012 è 2° classificato per scultura e mixed media al The International Art Contest in Bongaree Australia. Nel 2013 le sue opere vengono selezionate al China Jngdezhen International Ceramic Fair ed espone alla rassegna internazionale Undergroundzero Ocnele Mari – Jud. Vâlcea in Romania; è 1° classificato al The International Art Contest in Australia. Nel 2014 espone alla Biennale di Montecarlo ed è collocata in permanenza una sua opera sulla piazza del Comune di Varazze (SV). Le sue mostre vengono curate e presentate dalla dott.ssa Giorgia Cassini già Direttore Artistico della Biennale di Venezia 2011 Padiglione Italia. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, per la biografia completa si rimanda al sito www.giangenta.it



SCHEDA TECNICA DELLA MOSTRA
Gian Genta
Donne in Jazz

CURATORE: dott.ssa Giorgia Cassini
SEDE: Spazio Espositivo “Vinceremo”  Piazzale F.T. Marinetti  Albisola Capo
INAUGURAZIONE: 6 dicembre ore 18,00 – a seguire aperitivo con l’artista
DURATA: 6 dicembre  2014 – 6 gennaio 2015
ORARI: da martedì a domenica 15.00 -20.00
Giorni festivi sempre aperto, lunedì chiuso
INGRESSO: libero
            info@giangenta.it




venerdì 15 agosto 2014


Gian Genta
Donne e Civette: Maledetta Passione
a cura di Giorgia Cassini
3-21 settembre 2014
Palazzo Ottolenghi - Corso Alfieri 350 - Asti


ASTI – Si concluderà il prossimo 3 settembre la fortunata rassegna d’arte contemporanea “Creuza de ma. Mulattiere d’arte e di confine” con l’inaugurazione della prestigiosa personale del maestro ceramista savonese Gian Genta presso l’elegante  Palazzo Ottolenghi di Asti, nel cuore del centro cittadino. Un evento culturale di alto livello curato dal celebre critico d’arte Giorgia Cassini ed organizzato in concomitanza con l’importante mostra “Asti nel Seicento” allestita nell’adiacente Palazzo Mazzetti e che vede il Patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Asti e della Fondazione Palazzo Mazzetti di Asti.
“Donne e Civette: maledetta passione” è un’esposizione preziosa dedicata ad un artista d’eccezione. Assiduo frequentatore dei circoli e della mitica scuola artistica Albissolese fin dagli anni ´60-´70, dopo l’esordio alla quadriennale di Roma, Gian Genta vive a stretto contatto con i  più grandi nomi dell’arte italiana con cui ha un rapporto di amicizia ma al tempo stesso di riservatezza e di rispetto affascinato dalle differenti qualità di Jorn, Lam, Fabbri, Sassu, Fontana ed altri con cui ha avuto modo di convivere, ragionare e riflettere. A metà degli anni ´60 si configura nel gruppo Nuova Figurazione recuperando elementi figurativi tradizionali caratterizzati nella fase gestuale dalla Action Painting.
Caratteristica del suo modellato è la centralità della figura femminile in accostamento ad un nuovo espressionismo, mentre nella cromia risaltano le sfumature di soli tre colori: il giallo, il rosso ed il verde non esplosi nel piacere della luce del sole e della vita, ma velatamente incerti, abnormi ed inorganici, metafora degli aspetti mistici, delle paure e degli enigmi dell’essere.
Nelle sue opere pertanto si evince la non decorazione ma l’incontrollabilità degli effetti che ossidi e smalti nelle differenti cotture producono attraverso l’iperbole del processo creativo del fuoco.

«Originale sperimentatore, Gian Genta  è arrivato alla ceramica attraverso la scrittura e la pittura - commenta la dott.ssa Giorgia Cassini - Le sue opere nascono dal sentimento, dall’intuizione, dalla memoria. Sono ceramiche con un qualcosa di arcaico che però posseggono il calore che piace al pubblico moderno. Con un’intelligenza ed una sensibilità fuori dal comune crea di fatto una nuova cultura di bellezza: voglia di colore e di sostanza in perfetto sodalizio. L’esposizione astigiana è incentrata sulla figura femminile e sul simbolico richiamo iconografico della civetta, a testimonianza, ancora una volta, dell’esultanza creativa del suo temperamento che, unitamente al sottile ingegno indagatore, seduce in termini di audacia nelle grandi installazioni e stupisce nella forte resa espressionistica dei soggetti animalier. Una mostra assolutamente da vedere, in cui ogni testina femminile è una protagonista, una forma plastica di ideale bellezza non scevra di concreta fisicità».


GIAN GENTA – Cenni biografici

Gian Genta nasce a Savona, riconosciuto il merito di essere uno dei più interessanti scultori ceramisti nel panorama internazionale, oggi la sua attività lo vede impegnato quasi esclusivamente nella ceramica. Nel 2007 riceve il Premio della critica in ambito nazionale ed il Silver Award 2007 dalla galleria Art Majeur di Parigi. Nel 2011 è  selezionato ben due volte al Padiglione Italia della Biennale di Venezia. Nel 2012 è 2° classificato per scultura e mixed media al The International Art Contest in Bongaree Australia. Nel 2013 le sue opere vengono selezionate al China Jngdezhen International Ceramic Fair ed espone alla rassegna internazionale Undergroundzero Ocnele Mari – Jud. Vâlcea in Romania; è 1° classificato al The International Art Contest in Australia. Nel 2014 espone alla Biennale di Montecarlo ed è collocata in permanenza una sua opera sulla piazza del Comune di Varazze (SV). Le sue mostre vengono curate e presentate dalla dott.ssa Giorgia Cassini già Direttore Artistico della Biennale di Venezia 2011 Padiglione Italia. Le sue opere sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private, per la biografia completa si rimanda al sito www.giangenta.it



SCHEDA TECNICA DELLA MOSTRA
Gian Genta
Donne e Civette: Maledetta Passione

CURATORE: dott.ssa Giorgia Cassini
SEDE: Palazzo Ottolenghi – Corso Vittorio Alfieri 350 – 14100 Asti
INAUGURAZIONE: 3 settembre ore 18,00 – a seguire aperitivo con l’artista
DURATA: 4 - 21 settembre 2014
ORARI: da martedì a domenica 10,30 -19,30
Giorni festivi sempre aperto, lunedì chiuso
INGRESSO: libero




venerdì 9 maggio 2014

ENRICO COLOMBOTTO ROSSO a cura di Giorgia Cassini


OMAGGIO ALL’ARTE
“ENRICO COLOMBOTTO ROSSO”
a cura di Giorgia Cassini

PONTESTURA- TEATRO G. VERDI
17 maggio 2014 h.19

Nel 1° anniversario della scomparsa del grande M° Enrico Colombotto Rosso il Comune di Pontestura, in collaborazione con la Fondazione Enrico Colombotto Rosso, ne celebra la figura presentando integralmente la propria collezione conservata nel Palazzo Civico con un doppio appuntamento sabato 17 maggio a cura del noto critico d’arte Giorgia Cassini: la conferenza “Omaggio all’arte: Enrico Colombotto Rosso” alle ore 19 presso il Teatro G. Verdi di Piazza Castello ed a seguire la visita guidata al Deposito Museale ed al Museo dei Giocattoli.
La conferenza renderà omaggio alla dimensione artistica e intellettuale dell’illustre pittore e sarà incentrata sulla lettura iconografica e iconologica di un’importante selezione di dipinti che ricostruiranno il percorso cronologico della creazione colombottiana evidenziandone i primi passi nel mondo del simbolismo e quindi il progressivo smarcamento verso un’inconfondibile originalità. «Enrico Colombotto Rosso è Maestro ineguagliabile – commenta la dott.ssa Cassini - dall’immaginazione drammatica, per nulla consolatorio, anzi inquietante e veicolo di profondi interrogativi. Come curatore ho sempre dato il giusto merito al Maestro ritenendolo un protagonista dell’arte che occupa un posto eminente nella pittura italiana dal secondo novecento ad oggi e nell’esposizione di Pontestura ritrovo tutti i motivi che fanno di Colombotto Rosso un’artista acuto e affascinante. Oggi molti artisti, forse impegnati ad inseguire un facile mercato indistinto, producono principalmente opere decorative, tranquillizzanti, consolatorie. Enrico Colombotto Rosso che è artista autentico ci propone invece un complesso mondo di nascoste inquietudini popolato da immagini decadenti, figure di squisita armonia cromatica e formale, difficile ed ardita sintesi fra osservazione reale e tensione interiore. In esse coglie una moltitudine fatta di individualità. E ogni individualità di questa moltitudine ha la sua posa. A volte una posa osa più della naturalezza, suggerisce ambizioni, volontà, speranze oltre che ferite, ansie deliranti, gioie impazzite. Dice cosa si vorrebbe o potrebbe essere oltre chi si è. Amo Enrico Colombotto Rosso perché mi fa pensare e sono grata al Comune di Pontestura ed alla Fondazione Enrico Colombotto Rosso nella persona del Presidente Gaetano Giacomelli per conservarne l’altissima qualità artistica e per valorizzarne la notevole valenza culturale con quest’esposizione straordinaria ed in particolare per avermi chiamato a presentare questo importante incontro commemorativo non solo quale critico d’arte curatore dell’esposizioni di carattere nazionale di Enrico Colombotto Rosso ma soprattutto in virtù del forte legame che ci univa».
Un’apertura straordinaria che intende evidenziare l’appartenenza identitaria territoriale del Maestro, torinese di nascita ma monferrino d’adozione, conducendo per mano alla scoperta del prezioso scrigno museale che custodisce oli e disegni, quali gemme preziose espressione del suo raffinato universo. Un’occasione imperdibile per visitare l’intera collezione di opere d’arte di proprietà comunale unitamente al Museo dei Giocattoli, anch’esso creato dall’artista, che è al contempo documento storico e incanto fiabesco.

lunedì 28 aprile 2014

Gian Genta al Complesso Monumentale di Santa Caterina di Finalborgo


“ASSONANZE” è il nome dato alla personale di Gian Genta che si terrà nei Chiostri di Santa Caterina nelle sale dell’oratorio dei disciplinanti a Finalborgo dal 11 maggio al 22 giugno a cura dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Finale Ligure.
Gian Genta tenta di intraprendere un percorso originale nel mondo dell’arte contemporanea, assimilando al linguaggio scultoreo il linguaggio pittorico gestuale intimo ed inconscio, con particolari aspetti fotografici che superano il confine, il limite e le mutazioni della quarta dimensione.
Cercando di dimostrare che pur nelle sostanziali differenze espressive esiste nell’arte la possibilità di interpretare qualcosa di diverso Gian Genta individua che non esiste separazione per chi osserva l’uno col tutto, ma, il tutto è connubio che può esistere solo nella quinta dimensione che è quella del “sentire dentro”.
Una ricerca artistica tutta rivolta all’unificazione di uno stato di equilibrio, giocato nelle vibrazioni della forma e della materia che neutralizzano la dualità di percezione bi e tridimensionale del linguaggio artistico come sino ad oggi è stato conosciuto ed interpretato.
Gian Genta si appropria di un’espressione che vanifica la percezione del bello e del brutto, della fotografia o della pittura, della ceramica o della scultura, inquadrando le proprie figure in uno spazio atemporale, ed a cuor leggero, sperimenta l’integrazione con il proprio io consapevole che materia ed illusione, da sole, non gratificano la profondità dello spirito e del livello dell'anima.
Ciò che definisce Gian Genta é ciò che non ci dice, volti confusi, figure femminili in assenza, bocche sofferte che non sanno raccontare, scolpite, dipinte e ritratte nella certezza del silenzio e del sospetto, sconosciute apparenze che sussurrano ed a volte gridano il senso di ritrovo e della perdita.
Un mondo che vale più delle immagini , forme perenni di nostalgia che hanno un nome ed una identità, ma che non rivelano il mistero della loro origine, valore aggiunto alle tele o ceramiche cui appartiene.
In ogni opera c’è un’importante concentrazione di emotività, una misurata economia delle forme e l'intrigante interpretazione della ripetitività e della sinonimia visiva con equivalenze di senso affine per un significato che spiega la differenza tra vedere , guardare e sentire.
Pensare esige immagini e le immagini contengono pensieri così come ogni forma esige struttura per veicolare i sensi.
Le opere di Gian Genta inducono a saper sentire più che a saper vedere.........
le sue "ASSONANZE" contengono ossidi, contengono errori, contengono smalti e spruzzi di colore, cantonate e speranze, maschere di terra con la disperata voglia di riuscire a comunicare là…… al di là dell’arte.

Ufficio cultura Finale Ligure 019.6890484
www.comunefinaleligure.it
ufficiocultura@comunefinaleligure.it
www.giangenta.it
info@giangenta.it


mercoledì 12 marzo 2014

Mostra personale Gian Genta "a modo mio" Pozzo Garritta Albisola


Sabato 22 marzo 2014 alle ore 17 vernissage della personale di Gian Genta, ospite d'onore la Dr.ssa Giorgia Cassini curatore e critico d'arte.
La mostra dal titolo "A modo mio" si terrà a Pozzo Garitta, il borgo antico di Albisola Marina presso la sede ottocentesca del Circolo degli Artisti famosissimo centro d’arte e di cultura.
Spolvero di ossidi e smalti nelle opere di Gian Genta.In quest’esposizione l’artista savonese porta tele e ceramiche che hanno un nome ed una identità, ma che non rivelano il mistero della loro origine.
In ogni opera c’è un’importante concentrazione di emotività una misurata economia delle forme e l'intrigante interpretazione della ripetitività e della sinonimia visiva con equivalenze di senso affine per un significato che spiega la differenza tra vedere , guardare e sentire.
Pensare esige immagini e le immagini contengono pensieri così come ogni forma esige struttura per veicolare i sensi.
Le opere di Gian Genta inducono a saper sentire più che a saper vedere..... "A modo mio" contengono ossidi, contengono errori, spruzzi di colore, vizi e speranze, maschere di terra con la disperata voglia di riuscire a comunicare là…… al di là dell’arte.

Dal 22 marzo al 6 aprile 2014
Orario apertura dalle 16 alle 19
Gian Genta
Via San francesco 3/2
17100 Savona
019.801988
393.0688990
info@giangenta.it
www.giangenta.it
www.circolodegliartistialbisola.it
circ.artistialbisola@libero.it

lunedì 3 marzo 2014

Varazze "città delle donne" il sindaco inaugura il busto di Gian Genta ed una mostra permanente nel sottopasso del comune

Il Sindaco di Varazze, prof. Giovanni Delfino, inaugurerà sabato 8 marzo 2014 alle ore 12.00 il “Sottopasso Città delle Donne”, evento espositivo di alto livello meritoriamente organizzato dall’Amministrazione Comunale negli spazi del sottopasso tra viale Nazioni Unite e via Recagno. Alla vernice precederà alle ore 11.00 la conferenza stampa e preview della mostra in Sala Consiglio Comunale.
La mostra d’arte permanente dedicata all’universo femminile è curata da Giorgia Cassini, critico d’arte e direttore artistico di fama internazionale, che ha voluto allestire il sottopasso e la relativa piazzetta a cielo aperto con una esposizione innovativa, modulata nel rispetto della cifra stilistica dei singoli artisti partecipanti.
Una mostra permanente da scoprire ed ammirare nelle diverse installazioni, attraverso la creatività, l’estro e l’abilità esecutoria dei singoli autori, all’interno di un percorso che vedrà i visitatori procedere dal Sottopasso Città delle Donne all’adiacente piazzetta a cielo aperto e/o viceversa, sospesi tra il recupero della tradizione ceramica da un lato e il rinnovamento estetico contemporaneo dall’altro.
Una mostra che stordisce in termini di bellezza e di emozioni: le opere d’arte ivi collocate incanteranno i fruitori del sottopasso in un percorso unico, di grande impatto visivo, correlato da pannello e didascalie esplicative.
Una mostra che ha già riscosso entusiastici apprezzamenti da parte della cittadinanza di Varazze durante i giorni dell’allestimento, tanto da indurre l’Amministrazione Comunale a voler estendere in futuro il progetto culturale anche all’intera piazzetta.
Un progetto nato a seguito della decisione di collocare a pubblico godimento la scultura, in semirefrattario vicentino bianco intitolata “Albachiara”, del Maestro ceramista Gian Genta che ha con acume lanciato l’idea di estendere l’intera zona ad una fruizione culturale da parte del largo pubblico. Un’idea accolta con apprezzamento dall’Amministrazione Comunale che ha inteso, nella costituzione di una area pubblica adibita ad esposizione permanente, promuovere il patrimonio artistico rendendo lo spazio urbano di grande interesse culturale per la popolazione residente, per il mondo della scuola e come richiamo turistico. La curatela scientifica e la direzione artistica è stata pertanto affidata alla dottoressa Giorgia Cassini che ha selezionato 25 artisti che hanno omaggiato la Città delle Donne con le loro opere d’arte. Fra gli artisti selezionati spiccano nomi di caratura che dominano la scena artistica europea come il torinese Sergio Ùnia e la mantovana Teresa Noto, unitamente agli artisti liguri della scuderia della Cassini quali Gian Genta, Stefano Romagnoli, Armanda Cirio, Ernesto Canepa, Franca Briatore. Il progetto espositivo è stato anche occasione per il critico d’arte di conoscere ulteriori eccellenze artistiche del territorio a cui estendere l’invito a partecipare alla prestigiosa iniziativa culturale. «Di fatto si tratta – spiega la curatrice dott.ssa Cassini – di un’esposizione nel centro cittadino non invasiva, ma caratterizzante, che immette un segno forte e innovativo analizzando e presentando i linguaggi della cultura figurativa contemporanea.
Come donna, esperta d’arte ed attenta alle tematiche femminili, il mio plauso va all’Amministrazione Comunale di Varazze per aver promosso questo importante progetto culturale, un’idea che ho apprezzato con slancio trattandosi di un appuntamento importante volto a valorizzare “l’eterno femminino”. Per completezza di contenuti ho ritenuto di far esporre non solo artiste donne ma di includere anche la visione maschile. La figura femminile è risultata così raffigurata in molteplici connotazioni e presentata in attimi successivi con la potenza dei mezzi espressivi dei diversi autori, rivelando l’odierno frenetico fervore artistico in una sorta di continuità che annulla gli stacchi temporali come i trapassi spaziali.
L’esposizione permanente lascia libero corso a piacevolissime installazioni in cui le figure femminili isolate o a gruppi sono restituite ora con assoluta libertà ora descritte con amorosa fedeltà al vero, in una visione semplice o religiosamente ispirata.
Ad opere dalla concezione plastica di estrema sobrietà e di assoluta chiarezza si alternano opere dall’esuberanza emotiva e sentimentale, dove l’attenzione per la figura umana femminile è trasformata in magnifico omaggio alla Città delle Donne. La figura femminile è motivo dominante della storia dell’arte e in questa mostra diventa un repertorio da riassaporare con innovazione consapevole per trasformarsi in un serbatoio di valori e di soggetti che si trasfigurano rinnovandosi e slegandosi da ogni convenzionalità. Donne determinate o fragili, spirituali o pratiche, anticonformiste o tradizionali, spiritose o misteriose, moderne o mistiche, passionali o materne: gli artisti ne catturano i mille significati, le tante sonorità. I soggetti della rappresentazione sono trasformati in mezzi di comunicazione ed il mezzo d’espressione preferito è la ceramica con cui, in vari modi, gli artisti danno vita ad intuizioni esistenziali, ad evocazioni ove lo spunto è intimo e sentimentale. Esempi di armonia formale o di limpida misura ritmica o basati su un grafismo altamente decorativo e concretati nell’ansia di esprimere, al di fuori di ogni schema, il pulsare esaltante della vita di cui la donna ne incarna il simbolo.
Opere con implicazioni simboliche che captano, traducono e raccontano in forza visiva un dettaglio, un volto, un nudo. La consapevole scelta del soggetto, indagato e declinato in tutte le sue accezioni, entro un eclettismo in piena corrispondenza col nostro contemporaneo, è motivo iconografico di validità assoluta, dove la donna è la musa, eterna figura per antonomasia che si vuole continuare a rappresentare.
Un sottopasso che rivelando un originario “élan vital” merita più di uno sguardo».


SOTTOPASSO CITTÀ DELLE DONNE
Mostra d’arte permanente a cura di Giorgia Cassini
Ideazione e organizzazione: Comune di Varazze
Preview: 8 marzo 2014 ore 11.00 Sala Consiglio Comune di Varazze
Inaugurazione: 8 marzo 2014 ore 12.00 Sottopasso tra viale Nazioni Unite e via Recagno, Varazze

Gli artisti del Sottopasso Città delle Donne:
PAOLO ANSELMO
¬LUCIANA BERTORELLI ¬
BILLI&DAMATO
FRANCA BRIATORE
ERNESTO CANEPA ¬
ARMANDA CIRIO ¬
GIAN GENTA
ROSANNA LA SPESA ¬
ARIANNA LION ¬
MARCELLO MANNUZZA ¬
MANUZ
CATERINA MASSA ¬
ANNA MATOLA
ENRICA NOCETO
TERESA NOTO ¬
ANNA MARIA PACETTI
LAURA PELUFFO
YLLI PLAKA
STEFANO ROMAGNOLI ¬
LAURA SCAPPATURA ¬
SELLERIO&ROBUTTI
SANDRO SORAVIA ¬
FRANCESCA TARTARA ¬
SERGIO ÙNIA
GIULIA VISCOLI

venerdì 14 febbraio 2014

Paolo Anselmo ,Graziano Cecchini e Gian Genta tris d'assi a Montecarlo


Paolo Anselmo ,Graziano Cecchini e Gian Gentatris d’assi alla
1° Biennale d’arte del Principato di Monaco


Una terna formidabile di artisti di conclamata fama internazionale, campeggia nella programmazione della 1° Biennale d’arte del Principato di Monaco che si terrà nelle sale Bosio e Beaumarchais dell’Hotel de Paris dal 27 febbraio al 3 marzo 2014.
Paolo Anselmo ,Graziano Cecchini e Gian Genta scendono in campo per l’occasione con tre proposte diverse di arte contemporanea forti del ruolo che come sempre li contraddistingue.

Paolo Anselmo, dopo varie esperienze vissute in Francia torna ad Albissola dove vive e lavora .
Primordiale, archetipo e mnemonico sono alcuni degli aggettivi che Philippe Daverio ha adoperato per definire la sua l’opera in trasmissioni su reti televisive nazionali.
Le sue ceramiche hanno infatti una indiscutibile "presenza mitica" e le "origini ibride" delle sue forme possono lasciare sorpresa e meraviglia all'apparizione dell’elemento ironico, sensuale e fantastico che gli è congeniale.

Graziano Cecchini , L’artista che non ha bisogno di presentazioni è uno dei rifondatori del movimento futurista degli anni 2000 che ha aggiornato con innesti neo-pop, trans-situazionisti, post writers e performer.
E’ stato assessore al nulla nel comune di Salemi con Vittorio Sgarbi ed Oliviero Toscani.
Indimenticabili le sue performances nel 2007 La fontana rossa di Trevi,nel 2008 le palline rosse in piazza di Spagna e tutte le altre negli anni a seguire.

Gian Genta selezionato ben due volte al Padiglione Italia della Biennale di Venezia 2011, Assiduo frequentatore dei circoli e della mitica scuola artistica Albissolese fin dagli anni 60-70 dopo l’esordio alla quadriennale di Roma si configura nel gruppo Nuova Figurazione recuperando elementi gestuali dalla Action Painting.
Vive a stretto contatto con i più grandi nomi dell’arte italiana affascinato dalle differenti qualità di ,Jorn, Lam, Fabbri, Sassu, e Fontana ed altri con cui ha avuto modo di convivere,ragionare e riflettere.

Vernissage venerdi 28 febbraio ore 19,00
Ospiti illustri della cultura e dell’arte : Jean Charles Spina, Patrick Moya, Gerard Argelier , Michel Verdant, Monique Thibaudin, Veronique
Champolion, Florence Cannarelli, Constantin Neacsu, Francesco Chetta, Daniela Malaballa, Mariarosa Belgiovine, Elena Cicchetti,Gianpaolo Curti.

Mail info@biancoscuro.it
info@artexpo-gallery.it

Web www.biancoscuro.it
www.artexpo-gallery.it