Anni 50 perché sono stati talmente intensi per un secolo altrettanto breve.
Il nostro paese scopre la creatività e la presenza motrice di un nuovo modo di concepire la vita, sia nella società che nelle espressioni artistiche.
L’arte, il design, l’architettura, la moda, il cinema sono pronte a mostrare una nuova interpretazione dell’energia dell’uomo, che si manifesta in tutta la sua vitalità, riscoprendo quella creatività dimenticata nell’ossessione degli anni precedenti.
Sono gli anni della sperimentazione sui materiali, gli anni della plastica e della ricerca di nuove espressioni, ma al tempo stesso di una ricerca responsabile della tradizione alla quale ci si rivolge cercandone una rivisitazione critica.
Anni 50, anni in cui c’è spazio per tutto.
In politica in economia e soprattutto nell’arte esplode il senso di nuovi concetti dettati dalle formule di Fontana di Burri e di Capogrossi, delle nuove energie di Afro di Rotella di Manzoni e di Guttuso che arriva ad intitolare un suo quadro Boogie Woogie e dell’informalismo tendente al rinnovamento del concetto di creatività artistica.
Anni 50 dove due tendenze, quella materica e quella gestuale, si contendono la liberazione dell’esistenzialismo interiore dell’artista.
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