La produzione in ceramica di Picasso è strettamente legata a Vallauris, un piccolo paesino di Provenza non lontano da Cannes che visitò per la prima volta nel 1936 durante una gita con l'amico poeta Paul Eluard.
La produzione di Vallauris era strettamente artigianale fin dall'antichità e lo sviluppo economico del villaggio era a quei tempi con l'acqua alla gola.
Fu nel 1946 che Picasso con l'amante incinta si ricordò di Vallauris e tornatovi prese contatto con i coniugi Ramiè entrambi ceramisti.
Nel loro laboratorio plasmò le prime figure e per ben dieci anni rimase legato ai Ramiè ed al loro atelier trasferendo il proprio studio in una vicina fabbrica di profumi in disuso e stabilendosi in un cascinale sulle alture del paese.
Incredibile ma vero, solo nel primo anno di Vallauris, grazie all'apporto della mano d'opera locale ,sfornò quasi 2000 opere avendo trovato nel nuovo giocattolo, fino ad allora evitato da pittori e scultori tranne Matisse ed il gruppo dei "Fauves" che si erano interessati alla sola decorazione, uno stimolante sistema di minimo impegno con massima resa.
Picasso come Matisse iniziò dipingendo e decorando piatti, vasi e boccali e conferendo loro con pochi tratti un aspetto tutt'altro che artigianale.
Indovinata la scelta, cominciò presto a modellare le forme, e tra colombe, gufi, figure e piastrelle diede a Vallauris una tal fama che ad ogni suo compleanno il paese gli organizzò una festa degna del patrono con tanto di Corrida e di Platea con posto d'onore da primo cittadino.
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